
POLMONITE e AB INGESTIS NEL GATTINO
La morte sta bussando...
La polmonite ab ingestis è uno spettro che aleggia sopra al gattino neonato orfano, forse più di qualunque altro.
Si tratta di una infiammazione dei polmoni causata dall’aspirazione di cibo (latte) nell’albero bronco-polmonare.
I polmoni reagiscono alla presenza estranea con una infiammazione ed una sovraproduzione di muco, che, se non controllata e trattata efficacemente, puo' portare al decesso.
Altre polmoniti
Una precisazione: un gattino neonato può entrare in polmonite non solo per ab ingestis, ma anche come conseguenza di un’infezione da Herpesvirus o da Calicivirus, o a causa del freddo e/o dell’ipotermia nei primi giorni di vita.
La cura in questi casi è pressochè la medesima e andrà valutata con il veterinario, sulla base del quadro clinico. Tantopiù tardi verrà iniziata la cura, tantopiù alte saranno le possibilità di non sopravvivenza.
Un giovane gattino inoltre può sviluppare una polmonite di origine virale (come visto sopra) o di origine batterica oppure parassitaria. Questo è il caso di polmoniti da Strongili polmonari. Sulla base dell'età del gattino e delle sue condizioni di salute e di ritrovamento, prendi in considerazione, con il parere del veterinario, di effettuare eventualmente un esame delle feci con tecnica di Baerman per escludere o confermare la presenza di Strongili broncopolmonari. E' un test specifico poichè questi parassiti vengono identificati solo in questo modo.
Come viene al gattino una polmonite ab ingestis
Il gattino non ha sempre un buon riflesso di deglutizione (la sua immaturità è multisistemica fino circa all’età di 4 settimane) e l’allattamento artificiale è uno dei fattori predisponenti per lo sviluppo di questa patologia.
Allattare correttamente il gattino è la prima manovra salvavita che puoi fare per lui. In questo articolo ti spiego dettagliatamente quanto sia fondamentale il modo in cui allatti il gattino: la sua sopravvivenza è nelle tue mani.
Allattarlo con la siringa, a pancia in su, premendo il biberon con le dita, usando una tettarella dal foro troppo largo, distanziando troppo le poppate… sono tutti modi per spalancare le porte ad una polmonite ab ingestis.
Il gattino, però, pur allattato regolarmente, può sviluppare la polmonite ab ingestis anche a seguito di un rigurgito, che venga poi immediatamente aspirarato a livello polmonare.
Altri fattori predisponenti sono palatoschisi, labbro leporino, restringimento dell’esofago o megaesogago, polmoni sottosviluppati e/o altri difetti congeniti, che lo portano di conseguenza a sviluppare la polmonite ab ingestis.
Se esce latte dal naso durante la poppata - MANOVRA "SWING"
Se stai allattando un gattino artificialmente e noti che, durante la poppata, al gattino esce latte dal naso, sappi che questo è il primo passo che può portarlo in poche ore a sviluppare una polmonite ab ingestis.
Ti consiglio pertanto di effettuare questo protocollo immediatamente:
Interrompi subito la poppata, tieni il gattino con la testa verso il basso, asciuga il latte in eccesso fuoriuscito dal naso e procedi poi con la manovra “SWING” che ti spiego dettagliatamente in questo articolo: clicca qui.

Contatta il prima possibile il veterinario in quanto, secondo la mia esperienza, sarebbe necessario porre il gattino sotto terapia antibiotica preventiva. Se aspetti che compaiano i primi sintomi, a quel punto potrebbe già essere troppo tardi per l’antibiotico e le cure. I gattini passano così velocemente da uno stato di salute buono, a uno stato gravissimo e irreversibile che, a mio parere, non è il caso di attendere, rischiandone la morte.
Sintomi
I sintomi possono comparire improvvisamente: al pasto precedente il gattino stava bene, al pasto successivo lo trovi già in uno stato molto compromesso.
Dovranno farti sospettare una polmonite:
- debolezza, apatia, letargia
- il gattino respira in modo anomalo, respira male o in modo altalenante
- respira boccheggiando, a bocca aperta, in fame d'aria (anche se non in modo continuativo), con evidente compressione/espansione della cassa toracica ad ogni respiro
- si sentono sibili e crepitti alla respirazione (sembra una caffettiera)
- rifiuta il biberon, anche con decisione


Il gattino tossisce
Se un gattino tossisce sono coinvolte le profonde vie respiratorie: potrebbe essere un piccolo corpo estraneo o della polvere inalato per sbaglio se il gattino si trovava in un luogo sporco, lanugine della copertina, pezzettino di tettarella…? Anche in questo caso bisogna correre dal veterinario ed effettuare una radiografia.
Diagnosi
Per diagnosticare la polmonite può essere sufficiente una visita veterinaria, durante la quale, attraverso l’auscultazione dei polmoni e la valutazione del quadro clinico e dei sintomi, il veterinario si rende conto che c’è un’infiammazione a carico dei polmoni.
La diagnosi di una polmonite, di qualunque tipo, viene confermata solo dalla radiografia, soprattutto in caso di dubbi. La radiografia aiuta inoltre il veterinario a comprendere quanto sia estesa l’infiammazione.
Terapia
Il veterinario ti prescriverà la terapia idonea per il trattamento del gattino: in genere, il protocollo per la polmonite ab ingestis (e polmoniti di origine virale e batterica) prevede:
- antibiotico (almeno inizialmente iniettabile, per avere un effetto in tempi più rapidi): i principi attivi raccomandati, secondo le linee guida, sono amoxicilillina, cefalosporina, rubrocillina.
- ossigenoterapia
- cortisone al bisogno (per broncodilatare)
- bisogna prestare attenzione all’umidità ambientale, l’aria non deve essere secca
- aerosol con mucolitici, broncodilatatori e argento colloidale, sono da valutare attentamente (più avanti ti spiego perchè)
L’antibioticoterapia può essere anche molto lunga e dovrebbe interrompersi non prima di 4 giorni dalla fine dei sintomi. Rx di controllo sono sempre raccomandate. Ricorda: non si cura una polmonite in 3 giorni.
Fermenti lattici e vitamine saranno di supporto, unitamente a cibo (latte o pappa umida, se in svezzamento) di ottima qualità.
Se la polmonite fosse di origine parassitaria da Strongili, dovrai seguire un protocollo specifico per debellarli.

I miei consigli
ALLATTAMENTO CORRETTO PER PREVENIRE
L’allattamento corretto e scrupolosamente controllato è il primo passo per evitare problemi di polmonite che, oltre ad avere spesso prognosi infausta, possono essere molto onerosi. Prevenire è meglio che curare!
Un gattino in polmonite ab ingestis andrebbe nutrito con il sondino. Avendo la polmonite, non riesce a mantenere un respiro corretto mentre succhia il biberon, con conseguenti nuove aspirazione di latte nei polmoni.
Il sondino oro-gastrico, se utilizzato in modo competente, rappresenta il modo più sicuro di nutrire un neonato.
C’è da considerare, inoltre, che, con il nasino tappato, il gattino non sente più gli odori e non voglia più alimentarsi.
MUCO IN ECCESSO DA PULIRE
Pulisci il muco in eccesso attorno al nasino. Puoi utilizzare anche un aspiranaso: ci sono quelli per bambini che, appoggiati all’esterno delle narici ti aiuteranno ad aspirare il muco in eccesso, quando il gattino è molto congestionato.
Io ho provato anche a collegare un aspiranaso ad una tettarella Miracle Nipple Mini e ho provato inoltre ad utilizzare una pipetta in plastica Pasteur e si sono rivelate entrambe soluzioni utili.

IL PERICOLO DI FARE AEROSOL
L’aerosol va valutato attentamente se il gattino ha una presenza di muco importante e una ridotta capacità respiratoria/capacità pomonare gravemente compromessa. Il muco intasa naso, gola, bronchi e polmoni: smuovendo il muco e fluidificandolo, devi considerare che il gattino non sa espettorare e quindi il muco può finirgli dalla parte sbagliata andando a procurare al micino un’altra ab ingestis o causandogli una crisi respiratoria.
Secondo la mia esperienza in gattini neonati, non andrebbe usata l'acetilcisteina (sostanza fluidificante del muco); anche la soluzione ipertonica e il beclometasone.
Se il gattino è molto intasato quindi, secondo la mia esperienza, sarebbe meglio iniziare solo con antibiotico, sondino e ossigenoterapia.

OSSIGENOTERAPIA PER SALVARLO
L’ossigenoterapia è un vero salvavita per il gattino in polmonite.
Per tenere un gattino in ossigenoterapia è necessario ricoverarlo in una incubatrice o in “box” con concentratore di ossigeno e gorgogliatore. Dovresti trovare un veterinario che offra questa opzione.
Volendo si può anche allestire una ossigenoterapia in casa, ma se sei alle prime armi non ti consiglio di cimentarti in questa impresa, piuttosto recati in una clinica, magari più distante ma meglio attrezzata.
MEGLIO ESSERE PRONTI A TUTTO...
Se ti occupi frequentemente di gattini o se fai parte di una Associazione, informati preventivamente su quale ambulatorio o clinica disponga un box per ossigenoterapia. Potete anche valutare di aquistare un concentratore di ossigeno con gorgogliatore, li puoi trovare anche usati. Oppure si può anche acquistare una bombola di ossigeno, che può prescriverti il veterinario, la trovi in farmacia o online. La bombola ha lo svantaggio di terminare rapidamente, ma, almeno in emergenza, è utile da avere a portata di mano.
Per allestire una ossigenoterapia in casa, puoi porre il gattino all'interno di un contenitore in plastica con il coperchio (io ho utilizzato una bacinella grande dell'Ikea), inserendo in un angolo il tubo dell’ossigeno e utilizzando un gorgogliatore per mantenere la giusta umidità.
Se hai una bombola, puoi usare Oxygen Kit di Pic che ti permette di umidificare l'ossigeno prima della somministrazione al gattino.
Per la quantità di ossigeno da erogare devi attenerti alle indicazioni del veterinario, che le stabilirà in base alle condizioni del gattino.

ATTENZIONE: Queste informazioni sono frutto della mia esperienza personale e non sostituiscono in alcun modo una visita veterinaria, ma sono volte ad aiutarti a capire meglio la polmonite ab ingestis e la polmonite in generale: come prevenirla, come capire se il gattino potrebbe averla e come curarla nel modo più accurato.
Bibliografia: